Il conflitto è una cosa universale, esiste da sempre e caratterizza tutta l’umanità, già a pensare semplicemente alla contrapposizione tra male e bene.
Ma come affrontare il conflitto nella vita quotidiana e perché imparare a farlo? Dobbiamo imparare a farlo dal momento che Paolo in Galati 5:19-20 ci dice che è “opera della carne”, quindi dobbiamo allontanarci da questo per cercare di camminare solo secondo lo Spirito.
Come prima cosa per uscire dal conflitto dobbiamo capire da cosa nasce.
L’origine del conflitto lo possiamo leggere chiaramente in Giacomo 4:1-3.
Il conflitto nasce nel momento in cui c’è una incompatibilità di desideri o di aspettative, quindi quando c’è una visione e un punto di vista diverso tra le persone e quindi entrano in contrasto perché ognuno vuole fare prevalere il suo punto di vista e la sua ragione.
I problemi sorgono proprio quando gli interessi di persone diverse entrano in conflitto. Spesso ci posizioniamo al di sopra dell’altra persona infatti accusiamo e diamo la colpa perché vogliamo prevalere sull’altro. Facendo questo cadiamo nel peccato perché ci mettiamo al posto di Dio come giudice, ma in modo illegittimo perché Giacomo 4:12 ci dice che esiste un solo giudice, Dio.
Come possiamo risolvere il conflitto? Siamo noi a scegliere, se seguire le direttive del mondo o quelle della Bibbia.
Il mondo ci propone comunicazione verbale, ci propone di chiedere il punto di vista dell’altro per cercare un compromesso. Ma questo non sarà mai risolvere il problema in modo profondo e sincero, ma sarà solo una risoluzione del problema in modo superficiale e temporaneo. Appena si proporrà un’altra situazione di conflitto sarà tutto punto e a capo, perché in realtà non avviene un perdono sincero e reciproco.
La soluzione per la Bibbia è come prima cosa individuare la radice del problema.
Allontanare l’idea che già a priori l’altra persona sia in torto.
Invece di giudicare dobbiamo presentarci umilmente davanti al Signore, non dobbiamo disprezzare gli altri perché hanno punti di vista e obbiettivi diversi dai nostri. Dobbiamo sottometterci a Dio, perché è lui l’unico che ci fornisce i mezzi per regolare la nostra vita. Ci dà la possibilità e la forza di accantonare i nostri desideri per il bene del prossimo.
Gesù nonostante fosse il figlio di Dio mise da parte i suoi diritti (Filippesi 2:5-11) e i suoi desideri per morire in croce affinché noi potessimo essere perdonati, quindi perché noi non possiamo mettere da parte tutte quelle cose inutili che ci fanno entrare in conflitto con il prossimo?
Vostra sorella in Cristo
Emanuela Longo